Cosa vedere in Sicilia

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Stai programmando il tuo viaggio in Sicilia e ti stai domandando cosa si può vedere di interessante in questa bellissima regione italiana! 
Non ti preoccupare!

In questo articolo troverai elencate le migliori mete di interesse turistico, culturale e naturale che la Sicilia ha da offrirti!

Vulcano Etna

Ovviamente non si può parlare di Sicilia senza che venga subito alla mente il Vulcano più famoso d’Italia! Il Vulcano Etna, con un’altezza di 3.326 metri (aggiornata al 2018) e con un diametro di circa 40 km, è il vulcano più grande d’Europa e uno dei più attivi al mondo! Tuttavia questo non sembra scoraggiare le migliaia di turisti che ogni anno visitano questa meraviglia della natura.

Ogni anno l’Etna emette 25 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’ambiente. Ma è proprio durante le sue eruzioni che mostra tutta la sua spaventosa bellezza. Ogni giorno sono attive escursioni guidate a piedi, in jeep o in funivia.

Meta anche di molti esperti di vulcanologia, il vulcano è sede anche di un comprensorio sciistico nella parte Nord, sotto la località di Linguaglossa.

Piste da Sci Etna <

L’Etna è inoltre sede del Santuario dedicato al Dio Adranos, assimilato al Dio greco Efesto, che, nell’antichità si riteneva, avesse le fucine nelle viscere del vulcano.

Inoltre il vulcano è l’ideale per attività sportive come escursionismo, ciclismo e corse immerse nei fantastici paesaggi lunari che solo l’Etna è in grado di regalare

Percorsi sul cratere del vulcano etna in sicilia

Proprio per questo l’abbiamo messo al primo posto! Non puoi dire di aver visitato veramente la Sicilia se non hai visto almeno una volta l’Etna!

Le più belle Spiagge Siciliane

Quando si pensa alla Sicilia, non si può fare a meno di pensare al mare. Tuttavia con oltre 1000 km di coste non basterebbe una vita intera per visitarle tutte!

Ecco quindi i nostri consigli sulle spiagge siciliane assolutamente da vedere!

San Vito Lo Capo (TP): La prima tappa del nostro immaginario viaggio attraverso le coste siciliane è la piccola località marinara di San Vito Lo
Capo. Qui la vacanza ha il profumo dei gelsomini, il colore bianco abbagliante della spiaggia e l’azzurro del mare limpidissimo. Degno rappresentante del tratto litoraneo settentrionale che da Capo Lilibeo a Capo Peloro si presenta alto e frastagliato, con candidi contrafforti rocciosi, modellati dal mare e dai venti.

Riserva dello Zingaro e Scopello (TP): piccoli sentieri disegnati sui dirupi, che finiscono nel mare o si inerpicano sui monti, consentono di attraversare uno degli ambienti più integri del Mediterraneo: la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro. La riserva gode di una fascia litoranea tra le più incantevoli d’Italia, formata da una costa rocciosa e scandita da numerose calette e da
strapiombanti falesie che portano rapidamente ad un mare cristallino.

Mondello e Capo Gallo (PA): il cielo d’un azzurro intenso, con poche nuvole ricamate qua e là, si riflette su un mare calmo e invitante che accarezza con docili onde una spiaggia di sabbia bianca e rosata. Il sole intesse i suoi raggi con le piccole creste d’acqua che si perdono sul bagnasciuga per tutto il giorno. Sullo sfondo, il capo brullo di Monte Pellegrino (luogo ideale per divertenti scalate in free-climbing) e del Castello Utveggio. Questa è Mondello … e Palermo è poco più in là. 

VEDI ANCHE IL NOSTRO ARTICOLO SULLE SPIAGGE SICILIANE:
> Le Migliori Spiagge della Sicilia Orientale e Occidentale <

Erice

Antica Città fenicia e greca, Erice sorge sulla cima del monte San Giuliano a 751 dal livello del mare. 

Secondo Tucidide, storico ateniese, Erice fu fondata dagli esuli troiani che, unitisi alla popolazione autoctona, avrebbero poi dato vita al popolo degli Elimi.

Difesa da bastioni e mura, la città, dal volto medievale, è un labirinto di strade e vicoli che consentono il passaggio di una sola persona alla volta.

Nell’antichità Erice era famosa per il tempio dove i Fenici adoravano la dea Astarte, i greci Afrodite e i romani Venere. Ora, di questo tempio, possiamo trovarne solo i resti, con i quali è stata costruita la Chiesa Matrice, vicina alla Porta di Trapani, uno degli accessi alla città, la chiesa risale al XIV sec. Le forme massicce ed il coronamento a merli la caratterizzano come chiesa-fortezza.

Altre cose da vedere ad Erice in Sicilia:

  • Museo Cordici: sistemato all’interno del Municipio, il museo raccoglie alcuni reperti archeologici, opere statuarie e dipinti. Particolarmente bello il gruppo scultoreo dell’Annunciazione di Antonello Gagini (1525) e, al l° piano, oltre la biblioteca che raccoglie manoscritti ed alcuni incunaboli, una piccola Testa femminile in marmo, copia da un originale greco.
  • Giardino del Balio: Il bel giardino circonda il Castello di Venere e le Torri del Ballo, edificate in periodo normanno come difesa avanzata del castello. Il nome delle torri e del giardino derivano dal governatore normanno (Baiulo) che qui aveva dimora.
  • Castello di Venere: Arroccato sulla punta estrema del monte, a belvedere sul mare e sulla pianura sottostante, il castello risale nella sua foggia attuale al periodo normanno (XII sec.), ma il luogo ha storia ben più antica. Qui infatti sorgeva il tempio dedicato a Venere Ericina, dea particolarmente venerata nell’antichità.
Erice

Ortigia

Si estende per meno di 1 Km quadrato, ma l’isola di Ortigia a Siracusa ci viene invidiata da tutto il mondo per la sua bellezza. Se nel vostro viaggio in Sicilia, ci farete tappa (e ve lo consigliamo) non stupitevi se sarete presi da una voglia improvvisa di mollare tutto e stabilirvi in questo paradiso bagnato dal mar Ionio.

L’Isola di Oritigia è la zona più antica di Siracusa ed è accessibile solo da 2 ponti. Attenzione che è una zona ZTL (Zona traffico limitato) e vi consigliamo quindi di prendervi qualche ora per visitarla a piedi con comodo.

Cosa vedere a Ortigia?

Qui sorgono qui alcune splendide costruzioni di varie epoche, che ripercorrono la storia di Ortigia a partire dal periodo greco. I resti di alcuni importanti templi perdurano a sempiterna memoria di un momento storico in cui l’isola acquisì la sua importanza.

Sono numerose anche le architetture di tipo religioso, tra le quali spicca la Chiesa di Santa Lucia alla Badia: importante edificio barocco, un tempo parte di un convento di monache, da diversi anni è sconsacrato e accoglie una splendida opera d’arte di Caravaggio, il Seppellimento di Santa Lucia. Tra le tante bellezze architettoniche da visitare c’è sicuramente il Castello Maniace, che sorge sulla punta estrema dell’isola, un tempo considerata una posizione strategica per monitorare ciò che accadeva in mare aperto.

Fontana di Artemide Piazza Archimede a Ortigia

Adatto anche ai più piccoli, c’è inoltre il meraviglioso Acquario tropicale di Siracusa, situato all’interno di una suggestiva galleria di origine spagnola. Vi sono accolti, suddivisi in varie vasche, pesci tropicali provenienti da ogni parte del mondo.

Infine, ma non meno importante, c’è l’Antico Tempio di Atena, sorto nel V secolo e ora Duomo di Siracusa

Duomo di Siracusa

Un’altra cosa da vedere sicuramente in Sicilia è il Duomo di Siracusa. L’elegante facciata in stile barocco, con imponenti colonne doriche, che puoi vedere qui sotto, è un invito ad entrare che viene pienamente ripagato da quello che troverai al suo interno: il Tempio di Atena.

Il Tempio di Atena è uno dei più famosi, e meglio conservati, monumenti in stile dorico che la Sicilia ha da offrirti.

Il tempio come narra Cicerone nelle Verrine, fu depredato da Verre e i reperti delle decorazioni in oro e avorio che una volta ornavano il tempio della dea della Sapienza, si trovano ora conservati nel museo archeologico “Paolo Orsi” nella stessa Siracusa. 

La Chiesa è composta da 3 navate con abside sul fondo. Una volta tempio pagano, questa struttura è derivata dalla ristrutturazione che ha subito grazie all’intervento bizantino.

Il Duomo di Siracusa è infatti un monumento di grandissima importanza per il Cristianesimo

Si tratterebbe infatti del Primo Santuario costruito da San Paolo dopo la Chiesa di Antochia. La storia sembra confermata dalle catacombe, seconde solo a quelle di Roma in zona Arcadina.

L’esterno del Duomo dei Siracusa si svela in tutta la sua bellezza, grazie alla sua facciata barocca posta frontalmente sulla piazza e al suo imponente impianto scenografico.

Il pavimento policromo e il soffitto ligneo, evidente ancora oggi, risalgono al XV secolo. Risale a un secolo più tardi il campanile.

Gli affreschi della cupola sono opera dell’artista messinese Agostino Scilla, che vi rappresentò diverse scene bibliche caratterizzanti l’Antico Testamento. 

Nella cappella, sul lato sinistro, Sebastiano Agati realizzò una struttura ospita le spoglie dell’Arcivescovo Luigi Bignami.

 

Duomo a Siracusa

Chiesa Martorana - Santa Maria dell'Ammiraglio

Originaria del 1140 circa, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, detta chiesa Martorana, sorge a Palermo in Piazza Bellini 3.

L’origine della Chiesa, come suggerisce il nome, è dovuto all’Ammiraglio Giorgio d’Antiochia, al servizio di Ruggero II, che la costruì come tributo alla Vergine Maria per ringraziarla della protezione che aveva dato ai lui e ai suoi uomini in mare. 

Giorgio d’Antiochia era un ufficiale siriano di culto bizantino e questo fa, della chiesa Martorana, uno dei più significativi monumenti dei derivazione arabo-normanna, con chiari riferimenti islamici, che ha da offrire la Sicilia. 

Solo nel 1453 la chiesa venne ceduta all’adiacente convento di monache benedettine, dal quale prendette poi il nome della fondatrice Aloisa Martorana

Il ciclo di mosaici di questa chiesa è il più antico di tutta la Sicilia. Le scene riproducono il Cristo con i quattro arcangeli e i patriarchi (come puoi vedere dall’immagine).

Nel luglio 2015 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Alla facciata, molto semplice e lineare, si contrappone l’interno, molto ricco, con le numerose arcate, le pareti ed il soffitto adorni di affreschi, mosaici e rivestimenti marmorei che raffigurano episodi tratti dalla bibbia,  i patriarchi, gli evangelisti e tutti gli apostoli, ma anche momenti storici come l’incoronazione di Ruggero II e l’Ammiraglio Giorgio Antiocheno ai piedi di Maria.

I costo dell’entrata è di soli 2€ (e li vale tutti).

Altre informazioni utili:

Orario Sante Messe: Feriali: 8:30; festivi 11:00.

Apertura al pubblico: Da lunedì al sabato dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 17:30 fino ad ottobre. Domenica e festivi dalle 9:00 alle 10:30.

 

Chiesa Martorana

Località Enogastronomiche Siciliane

Nell’ammirare cotanta bellezza… ad un certo punto può venire anche fame! E non potevamo trovarci in una regione migliore della Sicilia! Con il 15% delle preferenze, la Regione Sicilia è stata confermata nel 2020 la meta gastronomica più richiesta d’Italia!

Cose da vedere (e da mangiare) in Sicilia…

Per farvi venire un pò di acquolina in bocca vi consigliamo 9 piatti siciliani da provare (assolutamente) durante le vostre vacanze in Sicilia:

  1. Cassata Siciliana
  2. Granita con Brioche (vedi immagine)
  3. Arancina
  4. Busiati con l’Agghia Pistata
  5. Cous Cous di Pesce
  6. Caponata/ Parmigiana di Melanzane
  7. Pane e Panelle

  8. Pasta di Mandorle

  9. Pasta con le Sarde e le Sarde Beccafico

  10. Cannolo con Ricotta (il mitico!)

Se sei una buona forchetta, o semplicemente apprezzi la buona cucina, non esitare a contattarci. Di tour enogastronomici ce ne sono molti. Ma è facile anche perdersi e non conviene rischiare di perdersi queste prelibatezze!
Granita Siciliana con Brioche

Cappella Palatina a Palermo

Definita la Chiesa più bella del mondo da Guy de Maupassant, la Cappella Palatina a Palermo è patrimonio UNESCO da Luglio 2015. Sicuramente è una cosa che non puoi perderti se vuoi vedere la Sicilia.

Capolavoro d’arte arabo-normanna, la cappella palatina si trova all’interno di Palazzo dei Normanni, detto anche Palazzo Reale, ma storicamente ha una dignità autonoma e un valore artistico immenso.

Fu fatta costruire tra il 1130 e il 1143 (prima della Chiesa Martorana di cui abbiamo parlato poco fa) per volere di re  Ruggero II d’Altavilla, primo re normanno di Sicilia e fu utilizzata da quest’ultimo come cappella privata nel 1130.

Originariamente sorgeva isolata, l’abside rivolta ad oriente come vuole la tradizione bizantina.

Ad occidente si vede una chiesa latina suddivisa da dieci colonne di granito in tre navate e ad oriente cioè nel presbiterio possiamo riconoscere una piccola chiesa cristiana orientale cioè bizantina a pianta quadrata sormontata da una cupoletta emisferica, come quelle che si vedono in Oriente in Grecia o in Turchia per esempio. Se la prima impressione è quella di entrare in una normale chiesa cristiana, se guardiamo più attentamente la sua struttura possiamo riconoscere 2 piccole chiese.

Cappella Palatina Palermo

le iscrizioni che troviamo sulle pareti sono sia in Latino che in Greco, questo testimonia il fatto che, in questa piccola cappella, al tempo di Ruggero II le due componenti religiose si controbilanciavano e che venisse “officiato” in greco e in latino.

Nulla è lasciato al caso, vediamo infatti che il presbiterio prima ha una forma quadrata, il quadrato rappresenta la terra con i 4 elementi: terra, acqua, aria e fuoco.

Caltagirone

 Se la tua vacanza in Sicilia sta volgendo al termine e vuoi portarti a casa qualche bel souvenir, Caltagirone è la città barocca e delle ceramiche della Sicilia sudorientale. Ecco inoltre 4 cose che sicuramente non ti vuoi perdere durante la visita di questa città.

Ma prima un pò di informazioni…

Caltagirone, nella provincia di Catania, sorge in una zona collinare a oltre 600 metri dal livello del mare. La città conta circa 39.000 abitanti ed è la seconda, per estensione, nella provincia di Catania, da cui dista circa 90 km.

Una cosa che sicuramente non puoi perderti a Caltagirone è la Chiesa di San Giuliano, che divenne cattedrale della città nel 1816. L’edificio è molto alto e la struttura imponente. La facciata presenta tre porte e sul lato destro è presente un alto campanile. All’interno potete notare gli interessanti affreschi della volta, le cui raffigurazioni riportano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Ma la Chiesa riveste un ruolo importanti anche nelle tradizioni popolari, infatti gli abitanti sono molto affezionati alle statue del Cristo morto e a quella dell’Addolorata, entrambe presenti nella cattedrale, importanti a tal punto da essere trasportate in giro per la città il Venerdì santo.

Come abbiamo già detto, la città è inoltre famosa per le sue ceramiche e quale posto migliore da visitare se non il Museo Regionale della Ceramica. La visita al museo è un percorso storico che attraversa i secoli in cui le persone hanno cominciato a lavorare e commercializzare questo materiale, senza tralasciare, ovviamente, le tradizioni popolari, come quella delle Teste di Moro (vedi immagine). Altrimenti definite graste, le Teste di Moro sono figlie di una tradizione millenaria che ha origine da una leggenda: la struggente storia d’amore tra un giovane Moro e una bellissima ragazza siciliana.

 

Un altro museo che vi consigliamo di visitare, è il Museo dei Presepi, a testimone del fervore religioso che caratterizza la città di Caltagirone. Lo consigliamo particolarmente nel periodo Natalizio, per forza di cose, ma, in mancanza di alternative, merita di essere visto anche d’estate. In questo museo sono esposti numerosi presepi, alcuni piccoli altri di grandi dimensioni, il tutto curato e gestito dall’Associazione del Favo che tanto si impegna a promuovere la millenaria arte del presepe.

Se siete in visita a Caltagirone d’estate, vi consigliamo i giorni del 24 e 25 Luglio, perché è proprio in questi giorni che la scalinata di Caltagirone viene illuminata da ragazzi e adulti, che con le luci danno forma a un disegno sempre diverso. In quella sera si spengono le luci della città e lo spettacolo della scala illuminata ha inizio. Ma la scala di Santa Maria del Monte è bella tutto l’anno!

 

Valle dei Templi - Agrigento

Tra le cose da vedere, se nel tuo viaggio in Sicilia sei di passaggio per Agrigento, non puoi far a meno di fermarti alla Valle dei Templi.

Ultima, ma non meno importante, attrazione di questa nostra piccola guida sulle “Cose da vedere in Sicilia”, è uno dei siti archeologici più estesi e meglio conservati della civiltà greca classica, inserito  dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1998.

Valle dei Templi Agrigento 2020

La Valle dei Templi è un viaggio tra arte, storia, miti e archeologia: un’esperienza unica per immergersi in un mondo perduto e vecchio di più di 2500 anni, smarrendosi tra incantevoli rovine di grandiosi edifici templari che furono maestose e possenti case degli dei greci. 

Ma veniamo ora ai miti e alle leggende che fanno di questo luogo uno dei posti da vedere assolutamente in Sicilia…

La città di Akragas, sorge su di un altipiano non lontano dal mare, protetto a Nord dai rilievi della Rupe Atenea e del Colle di Girgenti e a Sud dalla cosiddetta Collina dei Templi e circondato dai fiumi Akragas e Hypsas. Il suo porto (emporion) si trova alla foce dei due fiumi, nell’odierna borgata marinara di San Leone.

Fra la metà del VI e la fine del V secolo a.C. la città è oggetto di un fervore edilizio senza uguali, di cui sono testimoni la maggior parte delle vestigia oggi visibili e una poderosa cinta muraria lunga 12 chilometri e accessibile da 9 porte. A partire dalle tirannidi di Falaride e di Terone fino ad arrivare al periodo democratico, dominato dalla figura del filosofo Empedocle, Akragas assume le proporzioni di una grande città stato con più di 200.000 abitanti.

Distrutta nel 406 a.C. a opera dei Carteginesi, la città deve attendere l’avvento di Timoleonte sul finire del III secolo a.C. per vivere un nuovo momento di prosperità. Durante le guerre puniche, fu un presidio dei Cartaginesi contro i Romani che la conquistarono nel 210 a.C.

Nella città, durante il periodo romano, venne denominata Agrigentum e vi furono costruiti nuovi edifici pubblici, fra cui almeno due tempietti, il teatro ed il bouleuterion, nell’ambito di un assetto urbanistico monumentale che ha il suo fulcro nel poggio S.Nicola, dove oggi sorge il Museo Archeologico. A questo periodo si ascrivono anche le case più opulente del vicino Quartiere Ellenistico Romano. La ricchezza degli abitanti di Agrigentum probabilmente dipese anche dall’attività di estrazione, raffinazione e commercio dello zolfo, documentata dalle iscrizioni.

In età tardo antica e altomedievale, la collina dei Templi è occupata da una vasta necropoli cristiana sia a cielo aperto che sotterranea.

Durante la conquista musulmana delle popolazioni arabe, berbere, spagnole, egizie, sire e persiane, avvenuta fra l’829 e l’840 d.C., sembra si siano ritirati sul colle di Girgenti (dall’arabo Gergent o Kerkent), dove in seguito si sarebbe sviluppata la città medievale e moderna.
La Valle dei Templi, abitata occasionalmente da poche persone, fu destinata alle produzioni agricole e artigianali, come le officine ceramiche, documentate da alcune fornaci. Nel corso dei secoli i monumenti della città classica furono via via spogliati dei blocchi, che servirono alla costruzione degli edifici di Girgenti e del molo antico di Porto Empedocle.

Ovviamente le cose da vedere e da fare in Sicilia sono molte di più. In questo articolo abbiamo cercato di riassumere quelle esperienze che, secondo noi, NON puoi perderti. Se vuoi saperne di più, non esitare di contattare la nostra agenzia di viaggi per la sicilia.

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